Blog

Associati.net - il tuo commercialista

Sindaci, copiatevi! (l’appello di Rossella Muroni, Legambiente)

Pubblichiamo volentieri l’editoriale della presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni.

Nella città che vorrei i cittadini fanno la raccolta differenziata dei rifiuti come a Mantova, l’aria è pulita come a Bolzano, la mobilità è sharing come a Milano, le biciclette si muovono in sicurezza come a Pesaro, si risparmia acqua come a Pordenone e l’energia viene prodotta con il solare come a Bologna. Questa città ideale non esiste nel nostro Paese e soprattutto anche le città che segnaliamo in positivo nel nostro Rapporto annuale Ecosistema Urbano non possono dirsi ideali, visto che registrano buone performance in diversi indicatori ma non riescono a garantire una contemporanea qualità di tutti o quasi i parametri ambientali presi in considerazione.

Eppure proprio le esperienze e le buone politiche segnalate da Legambiente raccontano quanto sarebbe facile anche nel nostro Paese vivere, muoversi, abitare e consumare in maniera più sostenibile migliorando la qualità della vita e difendendo la salute di tutti i cittadini. Non c’è un ostacolo antropologico al miglioramento della qualità urbana ma piuttosto una separatezza delle politiche e delle esperienze che proprio rapporti come questo cercano di colmare. Agli amministratori coinvolti nella nostra ricerca sulle performance ambientali dei capoluoghi vorremmo soprattutto dire: copiatevi! Si perché le esperienze positive maturate in questi anni nelle città italiane sono replicabili ed esportabili, e soprattutto funzionano.

Non c’è nulla di male nel copiare, basta saperlo fare bene! E’ il caso di Milano e della politica sulla mobilità che ha saputo leggere e poi cambiare le abitudini e i bisogni di spostamento dei cittadini: sembrano lontani i tempi in cui l’istituzione dell’Area C fu al centro di polemiche furiose con tanto di referendum in una Milano che non sembra la stessa città che oggi ci rende più europei del resto d’Italia. Un progetto da replicare ed esportare rendendo così i nostri centri urbani meno a misura di quattro ruote. Un altro elemento centrale accomuna quasi tutte le performance positive che raccontiamo nel Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle città 3 rapporto: nella stragrande maggioranza dei casi le amministrazioni hanno saputo coinvolgere e convincere i loro cittadini affrontando magari anche momenti di tensione e dissenso. Si perché non sempre i cittadini aiutano le buone politiche urbane ed è per questo che le politiche urbane hanno bisogno di scelte e di coraggio, hanno bisogno di stabilità e coerenza: solo così le amministrazioni possono fare la differenza. E poi c’è il caso strano di Roma dove un ottimo progetto studiato, condiviso e presentato dai cittadini non viene capito dall’amministrazione comunale che vuole fare del GRAB – la ciclovia del Grande Raccordo Anulare delle Bici – progetto finanziato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, una semplice pista ciclabile a forma di tondo e magari solo disegnata con la vernice per terra.

Peccato perché il GRAB è innanzitutto una grande opera (leggera e immateriale) di rigenerazione dello spazio pubblico e di partecipazione civica, oltreché un caso di progettazione urbana famoso in tutto il mondo. Si perché la ciclabilità nelle città italiane può essere davvero la chiave di volta di una trasformazione profonda del tessuto urbano a patto che non si creda di risolverla con due strisce per terra, che ingabbiano il ciclista in un corridoio nell’inferno del traffico automobilistico. Anche no, grazie! Occorre fare invece come a Pesaro dove la bici ha sostituito concettualmente la metropolitana assurgendo a mezzo di trasporto collettivo e a grande opera pubblica cittadina. Area C, GRAB, Bicipolitana: tre idee civili e civiche di sviluppo ed evoluzione urbana che ci porterebbero in Europa e che forse potrebbero davvero contribuire a disegnare la città ideale dove vivere meglio, in sicurezza e con una buona qualità ambientale. Anche in Italia. Purtroppo questo non sta accadendo sul fronte dello smog visto che ben prima dell’arrivo dell’inverno sono già 24 le città del centro nord in emergenza. Dopo i picchi della scorsa primavera quindi, aria inquinata anche in autunno e la causa principale è proprio la carenza di interventi concreti o meglio la mancanza di interventi strutturali Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle città 4 da parte di regioni e sindaci per arginare il problema. In particolare ai sindaci chiediamo di abbandonare atteggiamenti lassisti e di far diventare il tema della qualità dell’aria davvero una priorità, altrimenti continueremo a condannare i cittadini italiani a respirare sostanze dannose per la salute. Occorre coraggio iniziando con l’affrontare il blocco della circolazione delle auto più inquinanti (i diesel prima di tutto) e il problema del riscaldamento negli edifici pubblici e privati. C’è infine un tema più generale che rende le nostre città un luogo fondamentale e ineludibile per la qualità ambientale: la sfida posta dal clima che cambia.

Una sfida di fronte alla quale i centri urbani non possono più essere lasciati soli. Infatti il global warming è già in atto, aumentano i fenomeni metereologici estremi e a soffrirne di più sono soprattutto le città, come dimostra, purtroppo, il bilancio drammatico di morti e dispersi, registrato negli ultimi dieci anni a seguito di eventi alluvionali. Concretizzare la lotta ai cambiamenti climatici con interventi rapidi e politiche di adattamento e di mitigazione a partire dai grandi centri urbani: è questa la vera sfida del nostro tempo. L’esatta conoscenza delle zone urbane a maggior rischio rispetto alle piogge, ma anche alle ondate di calore, è fondamentale per salvare vite umane e limitare i danni. Dobbiamo rendere le nostre città più resilienti e sicure, innovative ed europee. Cogliendo l’opportunità di farle diventare anche più vivibili e felici.