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Per insegnare l’economia bisogna partire dalla realtà

Gli studenti che hanno seguito il CORE, un corso innovativo che rovescia il punto di vista classico sull’economia,  si sentono più coinvolti dallo studio della materia e più desiderosi di approfondirlo. È stata proprio la distanza tra i problemi economici che portano gli studenti nelle aule e quanto loro viene insegnato una delle motivazioni che hanno spinto un team internazionale di ricercatori a unire le forze nel progetto CORE, per creare un nuovo modo di insegnare l’economia.

I grandi assenti nei corsi di economia del primo anno di studi superiori sono i problemi che ha di fronte il mondo odierno – instabilità, sostenibilità ambientale, disuguaglianza, futuro del lavoro – e su cui la scienza economica può suggerire risposte adeguate di politica economica. Un nuovo testo interattivo disponibile gratuitamente su internet, usato per il corso del primo anno allo University College London, all’Università Humboldt di Berlino, all’Università di Siena e alla Toulouse School of Economics, aiuta a colmare questa lacuna. È il manuale creato dal progetto CORE, intitolato “L’economia”, accessibile gratuitamente in inglese all’indirizzo www.core-econ.org e disponibile in libreria in traduzione italiana a partire da marzo 2018.

Quali sono i problemi che appassionano i nostri studenti? Per scoprirlo, negli ultimi quattro anni è stata posta questa domanda in varie università del mondo: «Qual è il problema più pressante che gli economisti dovrebbero affrontare?». La nuvola di parole qui sopra mostra quello che hanno risposto gli studenti dell’Università Humboldt di Berlino. Le dimensioni di ogni parola sono proporzionali al numero di studenti che l’hanno citata.

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L’impostazione dei corsi introduttivi di economia non riflette gli enormi progressi realizzati dalla scienza economica dopo il manuale di Samuelson del 1948, che stabilì il paradigma dominante nei decenni successivi. E sono questi progressi illustrati da Samuel Bowles – mettere insieme le intuizioni di Nash e Hayek con quelle di Marshall e Keynes – che definiscono un paradigma nuovo nella scienza economica.

La tabella qui sopra mette a confronto i precetti di fondo del paradigma standard, nella presentazione fornita da Samuelson 1948, con quelli descritti dal CORE. Con «modello di riferimento» intendiamo la tesi standard proposta agli studenti. Agli studenti viene insegnato che le decisioni che prendono le imprese quando massimizzano i profitti conducono a risultati «socialmente ottimali». Problemi come i cambiamenti climatici globali sono trattati (quando vengono trattati) come eccezioni alla fine del libro, e questo trasmette agli studenti il segnale che hanno un’importanza marginale.

Il paradigma che emerge nella  tabella fornisce una visione alquanto diversa dell’economia, molto più in sintonia con le questioni sollevate dagli studenti e incentrata sui problemi che affronta la società.

Vai al sito di core-econ.org