Blog

Associati.net - il tuo commercialista

Codice amministrazione digitale: cosa cambia in concreto per i cittadini

Diventa legge la visione che vuole cambiare la vita dei cittadini alle prese con la pubblica amministrazione.

È stata appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale il nuovo Codice dell’amministrazione digitale (firmataria la ministra Marianna Madia, avendo la delega al digitale dal presidente del Consiglio). Il precedente era del 2005, prima della rivoluzione dei social network e degli smartphone. Il nuovo risente di tutto quello che è successo nel frattempo. Che il cittadino è diventato più esigente, si aspetta dalla pubblica amministrazione la semplicità che è abituato ad avere nelle app. Si aspetta di non essere più costretto a capire i meccanismi della PA, di stare dietro a scadenze e raccomandate, ma di avere tutto con facilità. Con un clic.

Le novità del Codice esprimono questa visione, appunto; così sono state pensate infatti dal Team Digitale guidato da Diego Piacentini alla presidenza del Consiglio.
Vediamo le tre principali che cambieranno di più la nostra esperienza con la PA.

Domicilio digitale
Arriverà tra la primavera e l’estate, come prevede Guido Scorza, noto giurista e membro dello stesso Team Digitale. Ogni cittadino potrà convertirsi al domicilio digitale. Cioè obbligare la pubblica amministrazione a mandargli le comunicazioni con valore legale non via posta cartacea ma a un indirizzo di posta elettronica certificata (pec). Per esempio la notifica di una multa.

Tempo risparmiato per il cittadino e risparmi per la PA.
L’utente dovrà avere attivato (per pochi euro l’anno) una pec e avere una identità Spid (ora ce l’hanno due milioni di italiani, gratis almeno per il momento).
Il domicilio digitale è considerato dal Team una leva di innovazione perché costringere le amministrazioni a un più rapido percorso di digitalizzazione degli archivi e delle comunicazioni. Le obbligherà a svecchiarsi, insomma, con vantaggi di sistema che vanno anche oltre il mero domicilio digitale.

Cittadinanza digitale
Per questo bisognerà aspettare di più, forse fino al 2019. Sarà una piattaforma web che terrà le fila di tutti i rapporti di un cittadino con la PA. Non saremo più costretti a ricordarci scadenze, per tasse e tributi per esempio. O a dover capire dove e come pagare una multa. O dove informarci per l’esito di un concorso pubblico. La piattaforma sarà in grado di mancarci notifiche sul cellulare per ogni evento che ci riguarda. Uno spazio personalizzato, interattivo: un po’ come siamo stati abituati dalle app, dai grandi siti di e-commerce, di prenotazione alberghi e simili.

E’ prevista altresì l’istituzione di un difensore civico digitale, il quale ha il compito di gestire, in posizione di neutralità e imparzialità, le segnalazioni dei cittadini rispetto all’adeguamento, da parte delle singole amministrazioni, alle nuove disposizioni. Il difensore non è dotato di poteri coercitivi; tuttavia, può compiere opera di moral suasion, ad esempio mediante la pubblicazione dei reclami fondati.

ECCO IL TESTO COMPLETO DEL NUOVO CODICE DI AMMINISTRAZIONE DIGITALE